Olimpiadi 2024, Perissa: “Roma vince se si va nella direzione della discontinuità rispetto a un passato di sprechi e scempi”

Roma verso le Olimpiadi del 2024. Oggi, in Assemblea Capitolina, sarà dedicato uno spazio apposito alla discussione, che diventa più importante anche all’indomani dell’ufficializzazione della candidatura di Parigi.

“Ritengo che la candidatura sia una straordinaria occasione per riportare la città di Roma a quel livello di prestigio e dignità che le note vicende degli ultimi mesi, relative all’inchiesta Mafia Capitale, le hanno tolto”. Questo è quanto dichiara il presidente nazionale di OPES (Organizzazione Per l’Educazione allo Sport), Marco Perissa, che già all’indomani della presentazione della candidatura di Roma, aveva preso parola in merito.

“Ritengo altresì questa amministrazione non sia assolutamente nella condizione di sostenere adeguatamente il CONI in questa candidatura, divenuta ancor più difficile dopo l’annuncio di Parigi”, continua Perissa che auspica, quindi, “che la discussione che si terrà oggi in Campidoglio vada nella direzione della discontinuità rispetto ad un passato di scelte torbide e prive di buon senso che sino ad oggi hanno consegnato allo sport romano l’incompiuto di Calatrava, l’incertezza del Flaminio, le ruberie dei punti verde qualità e molti, molti altri esempi negativi”. E’ necessario, pertanto, che il Comune di Roma “vincoli la candidatura della Capitale alla XXXIII Olimpiade ad alcuni punti cardine: mai più cattedrali nel deserto, ma un intervento di programmazione dell’impiantistica ispirato ai criteri dell’efficientamento dei costi e della fruibilità quotidiana, con un recupero delle opere e una valorizzazione del patrimonio impiantistico sportivo già esistente nella Capitale al fine di abbattere e contenere i costi per non gravare ulteriormente su un bilancio già debilitato”.

Il recupero, però, “dovrà tenere conto anche e soprattutto dello sport di base e dello sport di periferia, perché vorrebbe dire offrire la speranza di un profondo cambiamento a tutti quegli uomini e donne che ogni giorno rendono lo sport italiano un organismo vivente fatto di passione e competenze straordinarie”, conclude Perissa.